Stile Olivetti: fare bene le cose e farlo sapere
È come se da quel 1908 nel sistema dell’impresa italiano fosse cambiato qualcosa. La crisi che ha caratterizzato gli ultimi anni dell’Ottocento ha sicuramente contribuito alla nascita di figure visionarie. Tanto coraggiose da segnare un vero e proprio spartiacque tra quello che era e quello che poi sarebbe stato. Indiscutibile il ruolo di Adriano Olivetti nel cambio di marcia del modo di pensare, dall’idea al progetto. Un nuovo stile, Olivetti. Storie da una collezione è la mostra che arricchisce il calendario di eventi imperdibili della prossima Milano Design Week 2024.
Un mondo che racconta di ieri ma che scrive di domani
Novant’anni di comunicazione, grafica e pubblicità che fuoriescono dal volune pubblicato da Ronzani Editore. Come nei libri di favole per bambini, l’allestimento curato da Cristina Barbiani e Elisabetta Facchinetti di M•IA Studio è una porta che conduce in un mondo che racconta di ieri ma che scrive di domani. Perchè quel passato è ancora sorprendente e come in un volume pop up è un esperienza affascinante, coinvolgente e visivamente stimolante. Non ci sono creature fantastiche, ma vive ancora in esso il pensiero di un personaggio straordinario.
Altro che amicizia! Amore puro
Progetti, disegni, brochure, manifesti, libri aziendali, manuali d’istruzioni e cataloghi appartenenti a un’importante collezione privata. Materiali meticolosamente selezionati, lo stile Olivetti attentamente descritto in oltre trecento pagine di testo sono accolti nelle sale di Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno.
“Cara Valentine, voglio dirti con la presente che sono contento della nostra amicizia e che ti scriverò molte lettere“
Altro che amicizia! Amore puro in questa dedica scritta nella mazzetta di dieci cartoncini illustrati del libretto di istruzioni per la Valentine disegnata da Ettore Sottsass con Perry A. King e Alberto Leclerc nel 1968. Solo una delle oltre 500 pietre miliari raccolte all’interno dell’opera che il comune di Cesano Maderno ha scelto di portare in mostra dal 13 aprile al 2 giugno 2024.
Dal libro 25 anni di Olivetti del 1933, con la copertina disegnata da Bruno Munari, primo esempio italiano di grafica aziendale all’avanguardia, al fascicolo che analizza le questioni urbanistiche legate alla casa operaia, alla rarissima brochure Storia della scrittura, dove il poeta Leonardo Sinisgalli commenta:
“una pagina scritta a macchina è una pagina scritta da una mano mitologica che ha 45 dita“
Umanesimo pubblicitario
C’è il volume del 1939 in cui Elio Vittorini parla di ‘umanesimo pubblicitario’. Ci sono i ritratti degli operai e le loro testimonianze nella sede della Olivetti di Ivrea in Visita a una fabbrica con l’inconfondibile segno grafico di Albe Steiner. Le foto scattate da Mulas, Ballo, Zanuso e Roiter per il volume Olivetti 1908 – 1958. La Lettera allo studente, brochure pubblicitaria che proponeva l’acquisto a rate di una Lettera 22. Il catalogo dei prodotti con prefazione firmata da Richard Neutra nel 1958.
L’Agenda Olivetti
C’è il catalogo Arte Cinetica. Arte programmata in cui, Eco, Munari e Soavi, nel 1962, teorizzavano l’arte cinetica come ‘opera aperta’. A prposito, che battibecco nell’ottobre di quell’anno tra Munari e L’Espresso. L’Agenda Olivetti con progetto grafico di Enzo Mari e disegni di Jean-Michel Folon. E il libro Uffici. From the traditional office to the open-plan office del 1974 a cura di Ettore Sottsass. Non può mancare la prima edizione originale della Città dell’uomo, testamento spirituale dell’imprenditore di Ivrea.
“Dobbiamo far bene le cose e farlo sapere”
Adriano dixit. Il libro e la mostra Olivetti. Storie da una collezione hanno il merito di far conoscere alle nuove generazioni di futuri imprenditrici e imprenditori quante cose la sua fabbrica sia riuscita a fare così bene per la comunicazione, la grafica e la pubblicità. Non solo, lo stile Olivetti, in qualsiasi forma divulgativa, è ispirazione, per tutti.
Olivetti. Storie da una collezione, La Mostra a Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno dal 13 aprile al 2 giugno.