Micrographia: prodotti urbani per la biodiversità
Pubblicato nel 1665, Micrographia, di Robert Hooke, è il libro che per la prima volta ha mostrato illustrazioni di insetti e piante visti al microscopio. Le immagini dettagliate di questi piccoli organismi hanno catturato l’attenzione dell’uomo da una prospettiva scientifica. Da allora, la scienza ha compiuto notevoli progressi tecnologici che hanno migliorato la qualità della vita umana.
Un percorso espositivo che accoglie tre opere sperimentali
Alla Milano Design Week 2024 Park Associati presenta Micrographia, Redesign for Biodiversity, prendendo spunto dall’opera di Hook. Un percorso espositivo che accoglie tre opere sperimentali realizzate dallo studio di design multidisciplinare Johanna Seelemann con la collaborazione di Ricehouse, Arche3d, Primat e con il supporto scientifico del Vivaio Bicocca.
La popolazione cresce e le città si espandono
Micrographia è una metafora che suggerisce un approccio ampio e approfondito alla progettazione di prodotti e di un ambiente di vita che possa essere accessibile anche a quegli abitanti della città dei quali troppo spesso non consideriamo esistenza e importanza. La popolazione cresce e le città si espandono. Gli esseri umani si adeguano ai cambiamenti, gli altri organismi, coabitanti degli stessi ecosistemi, sono costretti ad abbandonare o adattarsi a questa continua evoluzione per poter sopravvivere. L’umano prevale alterando relazioni tra gli organismi e l’ambiente fisico all’interno dei sistemi ecologici si altera.
Le nuove sfide ambientali richiedono un nuovo approccio progettuale
Temperature elevate, vegetazione rada, inquinamento, edifici e strade, sono elementi critici delle grandi città che sacrificano molte delle specie che le abitano. Le nuove sfide ambientali richiedono un nuovo approccio progettuale. Le città possono diventare fondamentali per la biodiversità, persino un rifugio per gli insetti impollinatori provenienti dalle vicine aree rurali e agricole. Lo Studio Johanna Seelemann si interroga:
“come possiamo progettare prodotti urbani che siano benefici al di là della loro applicazione umana e che possano servire più specie contemporaneamente?”
Una prospettiva non solo antropocentrica
Micrographia, Redesign for Biodiversity indaga la biodiversità urbana per ridefinire il concetto di design inclusivo da una prospettiva non solo antropocentrica, per ridisegnare i prodotti e le città del futuro con la consapevolezza dei cambiamenti ambientali. Fondamentale la ricerca e il supporto scientifico di Vivaio Bicocca e di Gustavo Gandini nel processo di progettazione di ambienti urbani che possano essere co-utilizzati da piante, animali, uomini e altri organismi.
Specie vegetali autoctone
La mostra accoglie i visitatori all’interno di Park hub con i Panettoni Seed Bombs. Sono bombe di semi, realizzati in collaborazione con Primat, rimandano ai dissuasori di Enzo Mari. Questi però contengono specie vegetali autoctone milanesi utili per gli impollinatori. Addentrandosi negli spazi più interni, gli elementi di arredo urbano sono rivisti in un’ottica di inclusività.
Luoghi abitabili per uccelli e insetti
Il percorso continua con Habitat Facade. Elementi di facciata, realizzati in collaborazione con Ricehouse e Arche3, diventano luoghi abitabili per uccelli e insetti grazie ai fori e alle cavità studiate con i ricercatori del Vivaio Bicocca per specifici tipi di impollinatori e uccelli. Ausili artificiali per la nidificazione utili laddove non esistono cavità naturali per mancanza di alberi o perché non ci sono nicchie riproduttive adatte sugli edifici. Questi elementi offrono due tipi di design: uno su misura per vari uccelli, l’altro per insetti come le api solitarie.
Un’oasi per le piante urbane
E si arriva a Oase Vases. Un’oasi per le piante urbane, possono essere riempiti d’acqua e interrati o utilizzati come tipici vasi. Nel corso dei decenni le infrastrutture urbane hanno reso sempre più difficili le condizioni di vita delle piante nelle città. Un adattamento di un’antica soluzione low-tech che esiste da migliaia di anni e che ancora oggi aiuta le comunità delle regioni più aride del mondo a coltivare i terreni agricoli durante i periodi secchi dell’anno.
Suggestioni ottimistiche e preferibili scenari per il futuro
Suggestioni ottimistiche e preferibili scenari per il futuro, queste tre opere sperimentali possono essere utilizzate in modo diverso da varie specie contemporaneamente, fondendo l’estetica dei prodotti industriali con i materiali a base minerale. Tenendo in considerazione che l’urbanizzazione può avere conseguenze negative nel lungo periodo, riduce il benessere delle popolazioni selvatiche e causa un impoverimento degli ecosistemi.
Habitat urbani più accoglienti
I ricercatori stanno lavorando per comprendere come rendere gli habitat urbani più accoglienti affinché le città siano progettate per promuovere la biodiversità e il benessere della fauna selvatica. Per questo è fondamentale una stretta collaborazione tra scienziati naturalisti, architetti e designer per poter tradurre le conoscenze scientifiche in azioni concrete.
Micrographia – Redesign for Biodiversity
Via Benvenuto Garofalo 31, Milano
Fino al 21 Aprile 2024 dalle ore 12 alle 19