Laboratori e design: dalla riflessione etica alla fabbricazione digitale
Arriva l’estate, finiscono le scuole e per i più giovani si aprono le porte dei campus estivi. Veri e propri laboratori come soluzione di continuità all’apprendimento. Si fa strada in questo contesto il ruolo salvifico del design. Dalla riflessione etica di Bruno Munari alla fabbricazione digitale per il consumo sostenibile, le risposte ai grandi interrogativi della contemporaneità meglio trovarle da piccoli.
Importa ciò che fa riflettere
Nell’attesa di soluzione definitiva al dibattito che ambisce a chiarire se la forma sia secondaria alla funzione o viceversa, se partendo dalla forma si possa attribuire una funzione, una nuova generazione di possibili futuri progettisti si tira su le maniche e si sporca le mani facendo. Lo fa attingendo il sapere e l’insegnamento dei grandi maestri e vivendo il progresso di un intero paese. Perchè non c’è futuro senza storia. Inutile trovare un nesso tra l’insegnamento di Bruno Munari, l’anima pop di Roy Lichtentein, la determinatezza di David Chipperfield, la produttività italiana e le tecnologie digitali. Importa ciò che fa riflettere, ciò che offre strumenti, di pensiero o pratici che siano.
Un grande gioco del design dedicato ai bambini
Così i corsi laboratorio secondo il Metodo Bruno Munari dello Studio che ha trovato il suo spazio ideale alla Fattoria delle Ginestre, fattoria didattica e agriturismo culturale a Montebello della Battaglia in provincia di Pavia. L’insegnamento del Maestro porta i più giovani a una riflessione etica, alla concretezza delle cose spiega Silvana Sperati, sua allieva e collaboratrice oggi presidente dell’associazione che ne promuove le metodologie in ambiti educativi. I prossimi designer devono analizzare problemi reali non fittizzi, legati a logiche di mercato e di consumo. Questi laboratori sono attivi da oltre dieci anni. Sono il luogo dove sperimentare la creatività. Un grande gioco del design che parte dal prodotto e non dal processo. Lo spazio circondato dalla natura è la dimesione giusta per superare il già detto e il già fatto, un luogo contemplativo che diventa attivo. Su questo si fonda lo sviluppo dei contenuti che animeranno l’esperienza pedagogica.
Tranquilli non tutto è perduto!
Il potenziale creativo dei bambini muove l’idea dei laboratori estivi del Mudec, il museo delle culture di Milano. Designers del futuro è il titolo del campus dove il design è considerato un modo di guardare il mondo con uno sguardo nuovo. Una disciplina verso la quale ci si deve accostare con rispetto. Come dire, tranquilli non tutto è perduto! Si possono trovare soluzioni concrete per il pianeta e i suoi abitanti. Mudec Lab ha pensato a un viaggio avventuroso, un’esplorazione del museo e dei suoi spazi nascosti alla scoperta delle storie travolgenti legati ai grandi designer che hanno reso e rendono unico questo spazio espositivo. Si parte dai progetti di Giovanni Ansaldo all’inizio del ventesimo secolo, che hanno definito la morfologia del territorio che accoglie e circonda il museo.
Possibili scenari d’uso e modalità di fruizione
Si attraversano le molteplici visioni di Roy Lichtenstein, attualmente in mostra, osservando da vicino le tecniche di uno dei maggiori esponenti della pop art che ha influenzato generazioni di artisti e designer. Si approderà al lavoro di David Chiepperfield, architetto del museo. Un’immersione tra reperti di tradizioni millenarie orientali e occidentali per capire le redici profonde del design. Giornate tematiche condotte da team specializzati in attività educational. Al termine della settimana l’obiettivo previsto è quello di realizzare modelli in stampa 3d in scala di un museo del futuro concepito dai bambini, con possibili scenari d’uso e modalità di fruizione.
Progettare soluzioni a sfide globali
Poco distante, sempre nell’area ex Ansaldo dove da 5 anni il polo culturale Base Milano porta la città un passo avanti alle altre, l’hub innovativo Cariplo Factory ha attivato una serie di Summer Camp dedicati a tecnologia, scienza, arte, design e matematica. Laboratori per sviluppare conpetenze sociali e digitali. Creatività, progettazione e fabbricazione digitale trovano spazio e tempo per apprendimento attivo, esperienza, pratica e realizzazione di progetti. Un modello in linea con le questioni attuali. Progettare soluzioni a sfide globali con obiettivi ambiziosi: spianare strade inclusive, funzionali e indurre a un atteggiamento propositivo verso nuovi modi di produrre. Nuovi strumenti e contenuti che ampliano la visione del lavoro che verrà, grazie ad approcci costruttivi e dinamiche collaborative.
Se sempre più spesso sentiamo echeggiagre il claim Design your life sappiate che non si tratta di un semplice slogan. È un invito ad applicare il processo creativo della progettazione alle più importanti domande della vita. E allora tutto torna, tutto rimanda all’insegnamento di un grande maestro:
“Ci dobbiamo occupare dei bambini e dare loro la possibilità di formarsi una mentalità più elastica, più libera, meno bloccata, capace di decisioni. E direi, anche un metodo per affrontare la realtà, sia come desiderio di comprensione che di espressione. Quindi, a questo scopo, vanno studiati quegli strumenti che passano sotto forma di gioco ma che, in realtà, aiutano l’uomo a liberarsi” (Bruno Munari)