Economia Circolare: vi siete mai fatti delle domande?
Dal Fuorisalone 2019 le risposte ai problemi globali che pongono gli abitanti del pianeta di fronte alla svolta. Ied e Belgium is Design all’opificio 31 in Zona Tortona mostrano due differenti percorsi di economia circolare, tra ricerca e produzione, per illusrtrare come sia ancora possibile recuperare il rapporto con la natura.
Terra sempre più sotto pressione
Under Pressure è un progetto internazionale che coinvelge gli studenti delle 11 sedi di Ied Italia, Spagna e Brasile. 100 domande per domani è un contest che invita a farsi delle domande. Inaspettate e provocatorie pongono l’attenzione sugli equilibri della terra sempre più sotto pressione. Sostenibilità, economia circolare, rispetto dell’ambiente aprono la strada a 100 progetti da realizzare nei prossimi due anni.
Cambiare le cose, consapevoli di doversi prendere cura del pianeta
Domande che esprimono il loro bisogno di passare dei pensieri e dalle parole ai fatti. Un obbiettivo che Ied fa suo nella definizione di modelli formativi dove la sostenibilità diventa il cuore di ogni processo di progettazione. Per l’Istituto Europeo di Design la constatazione di quanti tra i suoi studenti siano determinati nel voler cambiare le cose, consapevoli di doversi prendere cura del pianeta. L’installazione è realizzata proprio per far provare al visitatore un senso di oppressione. Un piccolo loft accoglie il pubblico in un corridoio di piante che andrà stringendosi dell’alto e dai lati fino al fondo.
Le questioni da chiudere in fretta
Voci multilingue scandiranno le domande in tempo reale. Un percorso sensoriale e immersivo dove da una proiezione scorrono tutte le domande come se a porle fosse la terra stessa che interroga l’uomo. Riscaldamento globale, cambiamenti climatci, profughi ambientali. Consumo, riciclo e modelli di economia circolare, le questioni da chiudere in fretta.
Una necessità etica di salvaguardia e valorizzazione della natura
A pochi passi di distanza sempre in Opificio 31 nell’ambito della rassegna Tortona Rock, Belgium Is Design grida al consumo sfrenato che cresce. La rivoluzione industriale ci ha traghettato nell’era geologica dell’antropocene. Il design, figlio legittimo, deve confrontarsi con lo sfruttamento selvaggio delle risorse. Una necessità etica di salvaguardia e valorizzazione della natura, una presa di posizione per proteggere l’ecosistema e promuovere lo sviluppo sostenibile. Tra i talenti messi in campo Alain Gilles propone per Greenmood, muri, pannelli e oggetti vegetalizzati ripecchiano una diversa accezione di economia circolare: il lato incontrollabile della natura entra nell’ordine del progetto.
Qualsiasi cosa che possa stimolre la cretività
Un approccio differente quello di Emma Ribbens. I suoi studi di design sociale l’hanno portata all’interno di campi profughi e centri d’accoglienza in Francia, nei Paesi Bassi, in Grecia, in Turchia e in Libano. Con i suoi occhi ha visto che nulla è stato predisposto affinchè i bambini possano giocare. Ha cercato di capire quali fossero le barriere ad impedirlo. Un semplice carrello realizzato in fab lab o labortorio intorno al quale riunirsi, può contenere qualsiasi cosa che possa stimolre la cretività.
Spazi riadattabili garantiscono nuove vite
Spazi riadattabili garantiscono nuove vite alla struttura di Gilles Lenoble. Da stand a capanna da giardino, da ufficio a cameretta per i bambini. Bastano 12 travi per comporre questo cubo, facile assemblaggio, razionalità di concetti alleggeriscono la produzione rendendola sostenibile. L’economia circolare corre sul riutilizzo grazie a semplici elementi tecnici e funzionali. Facili utilizzo cone con i Lego Technics, ci sono le istruzioni, poi alla fine si improvvisa.
Una lunga ricerca sul trattamento naturale del materiali
Heleen Sintobin è affascinata dal futuro dell’artiginato nell’era digitale. Il suo progetto è il risultato di una lunga ricerca sul trattamento naturale del materiali. Vasi, tazze e bottiglie in pelle uniscono vecchie maestranze e innovazioni tecniche come la lavorazione CNC. Forme organiche che nascono dalla lavorazione di tannini vegetali realizzati pertendo dalle scorze e dal fogliame.
Le foreste rischiano di diventare monocolture
Un virtuoso ragionamento in tema di economia circolare è quello di Studio Plastique. Riflette sul fatto che considerando il legno un materiale sostenibile le foreste rischiano di diventare monocolture. Un sistema che può portare all’inardimento del suolo e della biodiversità. Out of the woods, invita a sviluppare, un rapporto più ampio e più equilibrato con i sistemi fragili. Diverse ricette a base di corteccia, di fogliame, di spine e di colofonia per produrre nuovi materiali incredibilmente ecologici e resitenti. Teresa Bastek e Archibald Godts presentano componenti edili per realizzare fare mobili, pareti divisorie o qualsiasi tipo di oggetti.